Qual è la grande idea?
La curiosità è l'antidoto al conflitto di squadra. Imparare a passare a una mentalità generativa aiuta i team a risolvere i problemi, a costruire la coesione e a promuovere la sicurezza psicologica.
Scavare più a fondo
I conflitti sono inevitabili in un team: l'unica questione è come il team li affronta. I conflitti emergono quando:
- Qualcuno pensa che le proprie idee su come dovrebbero essere fatte le cose siano le migliori.
- Qualcun altro pensa che siano idee sbagliate.
Poi le persone attivano il loro "bias di conferma", cercando informazioni che supportino le loro argomentazioni e non ascoltando più le alternative o le aggiunte. A quel punto la questione diventa personale e, in men che non si dica, una faida di personalità che non si ferma mai.
Alla base del conflitto in un gruppo c'è una serie di emozioni minacciose: paura, dolore, fiducia infranta, rabbia. A loro volta, queste emozioni sono contagiose che riduce la capacità del gruppo di rimanere calmo e concentrato. Le persone si schierano da una parte o dall'altra o restano in silenzio. Dal punto di vista psicologico, la sicurezza subisce un calo.
Magicamente, la curiosità aiuta a trascendere e a sostituire questi sentimenti.
La curiosità è un antidoto perché non si può essere allo stesso tempo curiosi e arrabbiati (o tristi, o timorosi). Provate voi stessi: riuscite a ricordare una volta in cui la vostra curiosità ha avuto la meglio sul fatto di sentirvi arrabbiati o irritati con qualcun altro.
La curiosità è definita un'emozioneepistemica. È un sentimento innescato da informazioni contrarie o contrastanti che ci spinge a considerare, riflettere ed esplorare. Quando la curiosità è innescata, pensiamo in modo più razionale alle decisioni e generiamo soluzioni creative.
Quattro giochi per disinnescare il conflitto con la curiosità
Chiamate e date un nome al conflitto: "Squadra, siamo ai ferri corti", oppure "Esploriamo più alternative invece di gridarci addosso". Lasciare le cose inespresse dice alle persone che non è sicuro essere curiosi.
Applicare la "mentalità del principiante". Come disse il monaco zen Shunryu Suzuki: "Nella mente del principiante ci sono molte possibilità, in quella dell'esperto poche". Eseguite una mentalità da principianti stabilendo un periodo (ad esempio 45 minuti) durante il quale nessuno può offrire un'affermazione, una soluzione o un'opinione, mentre ogni membro del team deve porre una domanda. Le domande possono essere rivolte all'intero gruppo o a una persona, e alla fine il team deve identificare nuove scoperte o scoperte. Alcuni esempi possono essere:
- "Qual è il risultato di cui abbiamo bisogno?".
- "Quali sono le cause profonde di questo problema?".
- "Quali sono i nostri fatti e quali le convinzioni della gente?".
- "Hamza, puoi illustrarmi le prove del tuo punto di vista?".
Puntate sulla quantità, non sulla qualità. L'ipotesi che esista una sola risposta giusta blocca il conflitto. Chiedete al gruppo di generare 30, 50, 100 alternative.
Mettetevi nei panni degli altri. Fate in modo che il team si schieri a turno da una parte o dall'altra e costruisca il caso più convincente possibile per quel punto di vista.
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